Cambiare o non cambiare la casa? Ecco i 3 passi fondamentali per decidere.[Aggiornato]

Cambiare casa, perché è cosi difficile decidere?

Da quanto tempo stai pensando di cambiare casa? Da qualche mese? Da qualche anno?

Eppure sei ancora li nonostante di acqua sotto i fiumi ne sia passata parecchia?
Per mia esperienza ci sono diverse ragioni per cui le persone non decidono, ma fondamentalmente si possono sintetizzare in queste cinque risposte:

  1. Non ho una situazione finanziaria che me lo permette.
  2. Sono ancora indeciso su che tipo di casa voglio.
  3. Non so ancora bene dove mi porterà il lavoro che svolgo.
  4. Non so ancora bene quale sarà la mia futura situazione famigliare.
  5. Non riesco a vendere la mia vecchia casa.

 

Bene, ho una cattiva notizia da darti, probabilmente soffri come me e come tanti essere umani di una “malattia” che si chiama: “non aver voglia di decidere di decidere” oppure di una un’altra malattia, anch’essa molto comune che si chiama “paura del cambiamento”.

Chiaramente sono “malattie” che hanno radici psicologiche molto profonde e di cui spesso non siamo neppure consapevoli, infatti gli psicologi parlano a questo proposito di inconscio.

Ho voluto affrontare questo argomento in quanto personalmente credo che siccome si vive una volta sola, procrastinare per anni nella decisione di cambiare casa continuando a vivere in una situazione che non ci soddisfa sia una piccola offesa alla nostra vita stessa.

Attenzione, non voglio dire che non siano problemi reali, molte volte non ci sono proprio le condizioni necessarie, ma credo che guardarsi allo specchio e darsi una risposta sincera sia il primo passo per affrontare concretamente il problema.

Come ho scritto in altri articoli, spesso ci dimentichiamo che passiamo più della metà della nostro tempo in casa, (per alcuni anche il 70 / 80 per cento). E vivere in una casa che non ci fa stare bene influenza anche le altre aree della nostra vita.

Vediamo quali potrebbero essere le cause nascoste (quelle del nostro inconscio) che ci trattengono nel “non decidere di decidere” e, pur non essendo psicologo, proverò a offrirti qualche spunto di partenza.

Il piacere di poter continuare a sognare.

Mi è successo personalmente e molte volte anche con alcuni miei clienti di scoprire che non si decide perché finché ci si trova nella situazione di poter continuare a immaginare qualcosa di molto più bello, si gode di uno stato di piacere tale che sfumerebbe nel momento in cui dovesse affrontare la realtà, ad esempio nel caso della casa, potrebbe essere molto più piacevole poter continuare a sognare una casa su una collina o in riva al mare con piscina annessa che accettare il fatto che la casa che possiamo permetterci è una semplice villetta a schiera.

Il piacere di essere sempre nella condizione di poter scegliere.

A volte il piacere che deriva dall’idea di poter essere nella condizione di scegliere è superiore al piacere della situazione in cui potremmo andare a trovarci. Riprendendo l’esempio di prima, il piacere che deriva dalla fase di scelta se vivere in una casa in collina oppure in una casa in riva al mare è maggiore del piacere di andarci poi a vivere in quanto nel momento in cui hai deciso il gioco è finito.

La paura del distacco.

A volte cambiare casa significa anche cambiare luogo e tutto quello che esso rappresenta.
Potrebbe essere la vicinanza ai genitori, oppure allontanarsi da posti famigliari che ci danno sicurezza, o ancora non vedere più luoghi a cui siamo legati spiritualmente, come la vista di un paesaggio, di un lago, di un monte o semplicemente di un albero.

La paura del cambiamento.

Cambiare casa significa cambiare molto del proprio stile di vita, e noi esseri umani siamo per natura abitudinari, non riusciremmo a sopravvivere se in ogni istante dovessimo ricrearci completamente il presente, io personalmente a volte vado in tilt solo perché cambio il percorso dalla casa all’ufficio o se non trovo i calzini al mio solito posto. Insomma abbiamo paura che la mancanza delle nostre sicurezze richiederebbe una quantità di risorse mentali tale da portarci allo stress in brevissimo tempo.

La pigrizia.

Credo che la pigrizia sia l’elemento principe! Solo l’idea di tutte le energie che richiede il cambiare casa, fa si che il nostro sistema di autoconservazione ci impedisca di sederci a tavolino e iniziare a pensarci seriamente.

Il timore del giudizio degli altri per il nostro status sociale.

Per la società in cui viviamo, la casa rappresenta anche uno status, tramite la casa (anche se meno rispetto all’auto o all’abbigliamento) diciamo agli altri chi siamo. Quindi inconsciamente temiamo di essere giudicati, potremmo essere giudicati perché possediamo una casa troppo modesta o troppo lussuosa, troppo country o troppo minimal.

Il timore del giudizio degli altri per aver fatto una scelta sbagliata.

Magari inconsciamente temiamo che lo zio Adolfo venga a dirci” ma che razza di casa ti sei comprato, non hai neanche un pezzo di terreno per farci l’orto e la baracca per i conigli” oppure la zia Caterina che al suo primo invito ci dica” bella la casa, peccato per il quartiere, mi sembra pieno di spacciatori, ma non hai paura a vivere qui?”

Sicuramente non essendo uno psicologo, ne ho dimenticati molti, ma credo che tanto per darti un assaggio i motivi che ti ho elencato siano sufficienti. Anzi, se hai qualche altro esempio ti invito a condividerlo nell’area commenti.

Spero di averti offerto qualche spunto  per riconoscere il vero motivo  per cui sei ancora li dopo anni a pensare di cambiare casa ma ancora non hai fatto nulla di concreto.

Ecco i tre passi fondamentali per decidere di decidere se cambiare casa.

  • Prova a prendere consapevolezza se esiste qualche fattore inconscio, tipo gli esempi che ti ho riportato sopra. Non barare qualcuno c’è di sicuro, altrimenti saresti già in un’altra casa!

 

  •  Scrivi su un foglio di carta le cause psicologiche che ti hanno frenato fin’ora,  non importa come li scrivi, tanto servono solo a te. Sappi che mettere nero su bianco è uno degli esercizi più potenti per fare chiarezza nella nostra mente che, essendo per natura aleatoria, ci propone i pensieri poi li fa scomparire poi te ne propone altri e poi fa riapparire i primi creando un turbinio tale che alla fine, come diceva mia nonna in dialetto, ma te lo scrivo in italiano anche se in dialetto suonava meglio: “ a pensare e ripensare non si a ne avanti ne indietro”.

 

  • Non farti fregare dalla mente che ti proporrà scuse del tipo: “ma se non hai un euro che casa vuoi cambiare!”- “aspetta che i bambini crescano poi ci penserai”- “E se trovi un lavoro a Milano? Cosa te ne farai della casa a Novara?” Ricorda che sono tutte vocine della mente per distrarti dal vero motivo profondo.

Solo quando avrai fatto questo difficile compito, (se esiste effettivamente un blocco) potrai:

  • Affrontare il problema che prima non sapevi neppure di avere.
  • Liberarti del problema con i giusti strumenti.

Ti troverai così di fronte a due strade:

1. Renderti conto che effettivamente non ci sono ancora i presupposti reali per decidere di cambiare e allora molto semplicemente la tua decisione sarà dire: “al momento decido di non decidere perché….. (e scriverai i motivi reali) e rimando la decisione a quando………..(e scriverai una data un periodo preciso) lo annoterai in un posto che sei sicuro di non perderlo e te ne dimenticherai. Avrai così liberato tanto spazio nella tua mente che potrai utilizzare in modo più proficuo.

2. Renderti conto che non hai più scuse e finalmente DECIDERE DI DECIDERE di cambiare casa.

Se desideri approfondire uno degli argomenti trattati sopra puoi  scrivermi qui 

A presto.

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