La cosa più importante se ristrutturi casa è: “sapere con chi hai a che fare”

Affidare la ristrutturazione della propria casa  vuol dire metterla in mano di qualcuno di cui si ha pienamente fiducia,
Affidare tratto dal vocabolario Garzanti: dare, consegnare qualcosa alla custodia di qualcuno di cui si abbia fiducia.

Si cerca di affidare perché colui che affida non ha gli strumenti per poter essere responsabile del risultato finale e quindi è costretto a delegare questo risultato a qualcun altro.

Vista così, la scelta di affidarsi a qualcuno per cambiare o per sapere come ristrutturare casa potrebbe causare un po’ d’ansia, ma occorre semplicemente porre la dovuta attenzione alla scelta della persona giusta e “affidabile” che ci guiderà senza preoccupazioni e sopratutto senza fare errori.

Come ristrutturare casa: come “affidarsi”

Quando abbiamo bisogno di un medico di fiducia o di un avvocato o più semplicemente di un parrucchiere in genere sappiamo a chi rivolgerci. Ma quando parliamo di casa ,o meglio della consulenza, progettazione, ristrutturazione della casa si fa veramente fatica a sentirsi “protetti”, perché a volte sembra di essere in una vera e propria giungla! Almeno questo è quello che mi dicono i miei clienti.

Basta fare qualche ricerca sui forum in internet per rendersi conto di quante persone stanno pagando a caro prezzo una scelta sbagliata su professionisti o imprese a cui si sono affidate.

Per trovare le cause bisogna fare una veloce analisi di quello che è successo in questi anni nel settore immobiliare.

Come ristrutturare casa: Cosa è accaduto nel settore edile negli ultimi anni?

Fino al 2010 circa, la costruzione di case, di edifici industriali, di infrastrutture pubbliche è sempre stato in incremento.

Grazie a questa crescita si sono moltiplicate le imprese artigiane e aziende che traevano lavoro e business dal settore edile. Secondo una ricerca della  banca d’italia,  nel 2008 il comparto immobiliare rappresentava in Italia il 19,5% del prodotto interno lordo.

  • artigiani edilizi
  • illuminazione
  • servizi di progettazione
  • studi di architettura
  • arredamento.

Nel momento in cui è arrivata la crisi, si è smesso di costruire case, uffici, infrastrutture pubbliche e via dicendo.

Così, mentre le aziende hanno chiuso i battenti, le imprese di costruzione sono fallite e la maggior parte degli artigiani, dei professionisti, e anche diversi dipendenti che offrivano i loro servizi nel settore si sono ritrovati senza lavoro e senza entrate.

La situazione li ha costretti in qualche modo a reinventarsi, tanti hanno cambiato totalmente settore, ma tantissimi sono rimasti all’interno del settore edile proponendosi all’unico mercato possibile, quello delle ristrutturazioni residenziali degli appartamenti costruiti negli anni 70- 80 -90. l’unico mercato in forte crescita grazie alla politica degli incentivi fiscali.
Peccato che al di là della categoria di queste figure: Architetto, Geometra, Impiantista, Muratore, Decoratore ecc… quasi tutte queste figure hanno sempre operato in  grandi  imprese  facendo attività specializzate, ripetitive e massimizzate.

Ti faccio un esempio: un muratore che lavorava per un’impresa di costruzioni, non si occupava di costruire l’intera casa perché c’era una persona specializzata a fare le gettate di cemento, un’altra che metteva su i muri in mattoni, un’altra ancora che intonacava, una persona che piastrellava e così via.
Oppure pensa agli architetti. Il 90 % operava (con diverse forme contrattuali) con imprese di costruzione e il suo compito era progettare insieme agli ingegneri grandi complessi residenziali o industriali.

Ora  moltissimi di questi operatori che prima erano svolgevano attività specifiche  e ottimizzate, ora si propongono sul mercato come specialisti della ristrutturazione residenziale.

Perdonami il paragone ma è un po’ come se in seguito alla crisi del settore automobilistico, gli operai che costruivano le auto, (dove uno metteva la portiera, l’altro l’accendisigari etc.) ad un certo punto avendo perso il lavoro si fossero messi tutti ad aprire un’officina meccanica o una carrozzeria, solo perché avevano lavorato in quel settore.

Quindi se stai cercando qualcuno a cui affidare la ristrutturazione della tua casa, il rischio più grosso è di trovarti di fronte ad uno che si spaccia per esperto, ma in realtà è un muratore che magari fino a poco tempo prima faceva gettate in calcestruzzo, e oggi si propone per fare lavori da certosino (qual è quello di ristrutturare un appartamento).

Non che personalmente abbia qualcosa contro i muratori, architetti , impiantisti,  che fino a ieri lavoravano per le grandi imprese, ma ristrutturare una casa, un appartamento  è una cosa completamente diversa.

Le figure di cui ti ho parlato sopra prima si confrontavano con  acquirenti professionisti.

Quindi il livello sui cui dialogavano era paritetico, avevano di fronte manager o imprenditori che sapevano perfettamente quale fosse il risultato che l’artigiano o professionista doveva portare. I committenti sapevano anche quanto potevano tirare sul prezzo senza strozzare il professionista stesso, vi erano clausole contrattuali chiare con penali precise da entrambe le parti e le forze si bilanciavano, forse alcune volte il professionista si trovava ad accettare condizioni non proprio favorevoli ma il gioco funzionava.

Oggi questi professionisti si trovano quasi sempre di fronte ad un privato cittadino, che per qualche motivo si sta affidando a loro.

Questo privato cittadino purtroppo non ha ne le competenze tecniche ne quelle contrattuali per avviare una negoziazione e quindi non  può far altro che fidarsi.

Sull’altro fronte abbiamo un professionista che per molti versi è sempre stato guidato (quasi costretto) a fare esattamente ciò che il  committente con le idee ben chiare gli chiedeva.

In sostanza ci si trova di fronte ad una negoziazione in cui entrambe le parti non hanno l’esperienza e la capacità di portare avanti un contratto o accordo commerciale finalizzato a garantire entrambe le parti, per cui alla fine si finisce per fidarsi uno dell’altro.

E non c’è niente di peggio di portare avanti un accordo solo sulla base della fiducia, sopratutto quando si parla di ristrutturazione della nostra casa!

quasi sicuramente una delle due parti rimarrà inevitabilmente delusa, anche solo perché  si era creato nella testa  aspettative mai espresse e ritenute scontate.

Ti porto un aneddoto per farti capire:

Un po’ di tempo fa mi è successo questo: una mia cliente alla fine di una ristrutturazione mi dice ”Sono molto arrabbiata”

Non ne capivo il motivo, era andato tutto liscio dall’inizio alla fine, non avevo dovuto intervenire neanche una volta in tutta la fase della ristrutturazione.

Chiedendole il motivo, mi risponde: “ Sono entrata in casa ed era piena di polvere!”

In effetti mi ero dimenticato di concordare con l’impresa di ristrutturazione la pulizia finale di fondo.

Ma la mia cliente si aspettava nel “chiavi in mano” di entrare in un appartamento non solo pulito ma disinfettato, lucidato e profumato.

Per fortuna avendola affiancata fin dall’inizio, avevo potuto  cogliere tante altre importanti esigenze, che ho poi esplicitato e preteso dall’impresa, non voglio immaginare quante altre aspettative sarebbero rimaste nella sua mente anziché tradotte in richieste specifiche da concordare con l’impresa!

Morale della favola

Non basarti sulla fiducia, ma fai un elenco che descriva perfettamente le tue aspettative, concorda le conseguenze se qualche punto dovesse essere disatteso.

Non aspettarti che sia il fornitore  a farlo, perché 90 volte su cento non lo farà, e ti farà firmare un contratto preparato ad hoc dal suo commercialista che tutela solo lui.

Te l’avevo detto che il settore dell’edilizia è una giungla.

Alla prossima!

 

 

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